Mercato Congressuale Europeo 2024: Evoluzioni e Impatti sul Posizionamento dell’Italia
- Giancarlo Leporatti
- 5 days ago
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Nuovi equilibri, riorientamenti strategici e un ritorno alla centralità delle destinazioni del Sud Europa

Parte 1 – Scenario europeo: tra ripresa e ristrutturazione del mercato congressuale
Il 2024 segna un punto di svolta per il mercato congressuale europeo. Dopo tre anni di transizione e incertezza, il settore sta vivendo una fase di ristrutturazione profonda, più che una semplice ripresa. Se da un lato il volume complessivo degli eventi internazionali torna a crescere, dall’altro le logiche di scelta delle sedi e dei format si sono trasformate.
I principali trend 2024 in Europa:
1. Il ritorno alla presenza, ma con nuove regole
La maggior parte delle associazioni privilegia nuovamente il congresso in presenza, ma con:
durata più breve (2 giorni anziché 3 o più),
partecipazione mista (presenza fisica + accesso digitale per parte del pubblico),
maggiore attenzione all’interazione, alla sostenibilità e all’esperienza.
2. La ridefinizione della geografia congressuale
Si assiste a un riequilibrio tra Nord e Sud Europa. Le destinazioni del Sud – Italia, Spagna, Portogallo, Croazia – risultano favorite da:
clima più mite,
maggiore attrattiva turistica,
miglior rapporto costo/valore percepito.
3. Crescita delle destinazioni intermedie
Città di medie dimensioni, ma con infrastrutture moderne e ben collegate (es. Porto, Cracovia, Bologna, Lione, Valencia), attraggono eventi che in passato erano riservati a grandi capitali. Le ragioni sono operative (costi, logistica) ma anche strategiche (più visibilità locale, minor competizione interna).
4. Rilocalizzazione di eventi posticipati
Molti congressi previsti tra 2020 e 2022, cancellati o spostati per cause sanitarie o geopolitiche, sono stati riprogrammati nel 2024, a volte con cambio di destinazione: da città del Nord Europa ad aree percepite come più accessibili e ospitali.
5. Crescente influenza dei network associativi
Il ruolo dei grandi convention bureaux internazionali si affievolisce rispetto alla capacità delle singole associazioni di creare reti, alleanze e rotazioni tra sedi “amiche”. Questo favorisce l’ingresso di destinazioni meno istituzionalizzate ma più dinamiche.
Parte 2 – L’Italia nel 2024: un rimbalzo strutturale, ma non sistemico
Nel contesto appena delineato, l’Italia beneficia di una combinazione favorevole di fattori interni ed esterni, che le consentono di registrare un aumento significativo nel numero di congressi internazionali ospitati nel 2024. Si tratta però, almeno per ora, di una ripresa trainata più da circostanze e iniziative puntuali che da un’azione di sistema coordinata.
Le dinamiche che hanno favorito l’Italia:
1. Attraente per contesto, ma anche per necessità
In un’Europa che cerca sedi belle, raggiungibili e capaci di emozionare senza costare troppo, l’Italia offre un mix unico di bellezza urbana, capacità alberghiera, offerta culturale e gastronomica. Questo la rende appetibile, spesso per esclusione, rispetto a mete più care o instabili.
2. Reti associative forti e attive
Molti eventi internazionali sono stati acquisiti grazie alla proattività dei delegati italiani nelle società scientifiche, piuttosto che per intervento di enti istituzionali. In questo senso, la capacità relazionale del sistema associativo italiano ha svolto un ruolo determinante, a volte decisivo.
3. Destinazioni in ascesa
Accanto alle capitali storiche come Roma, Milano, Firenze, Venezia, crescono città come Bologna, Torino, Padova, Napoli, che si propongono come hub tematici o alternativi, spesso grazie a investimenti in nuovi centri congressi e al supporto di università e IRCCS locali.
4. Azioni di matchmaking B2B come motore di sviluppo
Eventi specializzati come Association Days Europe hanno generato un effetto leva concreto nel matching tra presidenti di associazioni e operatori di destinazioni, sedi e servizi. Un contributo operativo, non solo teorico, che ha prodotto numerose candidature e assegnazioni dirette.
5. Mancanza di strategia nazionale coordinata
Il dato più evidente è che questa crescita non deriva da un’azione unitaria guidata da Convention Bureau Italia o da altri organismi centrali, ma da azioni scollegate, spesso isolate, di soggetti pubblici e privati. Il paradosso è che, nonostante il posizionamento in crescita, l’Italia rimane priva di una governance nazionale realmente funzionale.
In attesa della conferma ufficiale
I dati UIA 2024 – in fase di elaborazione – offriranno nelle prossime settimane una fotografia più realistica del posizionamento dell’Italia nel mercato congressuale internazionale, più attendibile di ICCA che fornisce solo una panoramica parziale del fenomeno (vedi l’articolo “Why ICCA Rankings Don’t Tell the Whole Story” nov/2024).
Le analisi della Congress Intelligence Unit confermano che il 2024 rappresenta un punto di svolta per l’Italia, ma anche una chiamata alla responsabilità per chi desidera trasformare l’occasione in un cambiamento duraturo.
Nota a cura della Congress Intelligence Unit
La Congress Intelligence Unit è il centro di analisi e osservazione permanente sul mercato congressuale europeo attivato da Eureka MICE International.
Opera in autonomia rispetto a enti promozionali e organismi istituzionali, raccogliendo dati, elaborando scenari, monitorando le dinamiche di domanda e offerta, e offrendo strumenti utili a operatori, associazioni e decisori.
Le nostre analisi si basano su:
l’osservazione diretta dei comportamenti delle associazioni internazionali,
la partecipazione attiva a piattaforme di confronto,
l’incrocio di fonti ufficiali e riscontri di mercato.
Il nostro obiettivo è fornire chiavi di lettura realistiche, indipendenti e aggiornate, utili per comprendere un settore in rapida trasformazione e per orientare strategie efficaci di posizionamento a livello europeo e globale.
Tutti i contenuti della Congress Intelligence Unit sono accessibili attraverso il blog di Eureka MICE International e la pubblicazione periodica Congress Intelligence Brief.
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