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L’Illusione del Primato: Come Nascono e Si Diffondono i Dati Fuorvianti nel Turismo Congressuale


Nel mondo ipercompetitivo del turismo congressuale, i dati statistici giocano un ruolo decisivo nel definire strategie, orientare investimenti e modellare la percezione dei mercati. Ma cosa accade quando i numeri diventano più narrazione che realtà?


Negli ultimi anni, l’Italia è stata spesso presentata come uno dei Paesi leader a livello mondiale per numero di congressi ospitati. Una posizione che, in apparenza, certifica la solidità e la vitalità del nostro sistema. Tuttavia, un’analisi più attenta dei metodi di raccolta e classificazione dei dati rivela una realtà ben più sfaccettata.


Due fonti, due mondi

Le due principali fonti di riferimento internazionale — ICCA (International Congress and Convention Association) e UIA (Union of International Associations) — adottano criteri profondamente diversi.


  • ICCA si basa in gran parte sulle segnalazioni volontarie dei propri membri (circa 900 nel mondo), registrando solo eventi ricorrenti, itineranti e con almeno 50 partecipanti, creando così una fotografia parziale e spesso autoreferenziale del settore.


  • UIA, al contrario, analizza in modo sistematico l’attività di oltre 70.000 organizzazioni internazionali, offrendo una visione più ampia e orientata alla “domanda” reale di eventi congressuali.


Il risultato? Mentre i dati ICCA dipingono l’Italia come protagonista assoluta, quelli UIA la collocano ben più in basso, spesso fuori dalla top 10 europea.



Quando la comunicazione deforma la percezione

Molti enti e media, spesso senza malizia, riportano i dati più favorevoli, ignorando le implicazioni metodologiche. Questo alimenta un clima di euforia non supportato da riscontri oggettivi e rischia di generare scelte strategiche distorte da parte di istituzioni e operatori.


La tendenza a comunicare ranking selettivi o frammentari può avere gravi conseguenze:

  • Si investe su mercati apparentemente forti ma in realtà deboli.

  • Si trascurano azioni correttive fondamentali.

  • Si costruisce un racconto nazionale scollegato dal contesto competitivo internazionale.


Verso una nuova cultura della trasparenza


Per costruire strategie efficaci e sostenibili, l’Italia ha bisogno di una cultura dei dati più matura e consapevole. È necessario:

  • Promuovere la lettura comparata e critica delle fonti disponibili.

  • Sostenere strumenti di monitoraggio autonomi e continuativi.

  • Valorizzare le statistiche come strumento di conoscenza, non di autocelebrazione.


Solo così l'Italia potrà ritrovare una posizione credibile e coerente nel mercato congressuale globale.

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