L’Illusione del Primato: Come Nascono e Si Diffondono i Dati Fuorvianti nel Turismo Congressuale
- Giancarlo Leporatti
- Sep 30, 2024
- 2 min read

Nel mondo ipercompetitivo del turismo congressuale, i dati statistici giocano un ruolo decisivo nel definire strategie, orientare investimenti e modellare la percezione dei mercati. Ma cosa accade quando i numeri diventano più narrazione che realtà?
Negli ultimi anni, l’Italia è stata spesso presentata come uno dei Paesi leader a livello mondiale per numero di congressi ospitati. Una posizione che, in apparenza, certifica la solidità e la vitalità del nostro sistema. Tuttavia, un’analisi più attenta dei metodi di raccolta e classificazione dei dati rivela una realtà ben più sfaccettata.
Due fonti, due mondi
Le due principali fonti di riferimento internazionale — ICCA (International Congress and Convention Association) e UIA (Union of International Associations) — adottano criteri profondamente diversi.
ICCA si basa in gran parte sulle segnalazioni volontarie dei propri membri (circa 900 nel mondo), registrando solo eventi ricorrenti, itineranti e con almeno 50 partecipanti, creando così una fotografia parziale e spesso autoreferenziale del settore.
UIA, al contrario, analizza in modo sistematico l’attività di oltre 70.000 organizzazioni internazionali, offrendo una visione più ampia e orientata alla “domanda” reale di eventi congressuali.
Il risultato? Mentre i dati ICCA dipingono l’Italia come protagonista assoluta, quelli UIA la collocano ben più in basso, spesso fuori dalla top 10 europea.
Quando la comunicazione deforma la percezione
Molti enti e media, spesso senza malizia, riportano i dati più favorevoli, ignorando le implicazioni metodologiche. Questo alimenta un clima di euforia non supportato da riscontri oggettivi e rischia di generare scelte strategiche distorte da parte di istituzioni e operatori.
La tendenza a comunicare ranking selettivi o frammentari può avere gravi conseguenze:
Si investe su mercati apparentemente forti ma in realtà deboli.
Si trascurano azioni correttive fondamentali.
Si costruisce un racconto nazionale scollegato dal contesto competitivo internazionale.
Verso una nuova cultura della trasparenza
Per costruire strategie efficaci e sostenibili, l’Italia ha bisogno di una cultura dei dati più matura e consapevole. È necessario:
Promuovere la lettura comparata e critica delle fonti disponibili.
Sostenere strumenti di monitoraggio autonomi e continuativi.
Valorizzare le statistiche come strumento di conoscenza, non di autocelebrazione.
Solo così l'Italia potrà ritrovare una posizione credibile e coerente nel mercato congressuale globale.
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